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AdSPMAS ospita il Forum internazionale “Marco Polo profeta di piccole paci” promosso dall’Associazione Transcultura

Si è tenuto il 5 aprile presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale il forum internazionale “Marco Polo profeta di piccole paci” promosso da “Transcultura”, fondata da Umberto Eco e presieduta oggi da Alain Le Pichon, antropologo francese, cofondatore dell’associazione stessa.
La portualità veneta è stata, infatti, scelta come partner per questo evento, a partire dal valore che lo scalo veneziano ha assegnato alle relazioni internazionali dall’antichità fino a oggi.
Nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Marco Polo, è stato ricordato che lo stesso era entrato a fare parte del corpo diplomatico del Gran Khan dopo anni di relazioni con l’Oriente: quindi, un esempio lampante di quanto i rappresentanti del mondo mercantile veneziano considerassero fondamentali gli scambi culturali, la diplomazia e le relazioni pacifiche per lo sviluppo economico dei Paesi.
La giornata seminariale – promossa e moderata Adriana Manaresi, rappresentante di Transcultura per l’Italia e per i paesi dell’area “-STAN” – ha visto la presenza di rappresentanti di molteplici nazionalità, tra le quali, oltre all’Italia, Francia, Cina ed Egitto. L’evento si è articolato in più momenti che hanno affrontato i temi della pace, del ruolo della cultura nel contesto geopolitico attuale, delle opportunità offerte da “armi” alternative quali la diplomazia, l’intelligenza artificiale, la medicina, con un occhio rivolto al passato ed uno al futuro.
Il dibattito ha posto l’accento su vari aspetti, partendo dalla nozione di “piccola pace” nel mondo delle Paraolimpiadi, dell’intelligenza artificiale e dell’economia, con un’enfasi sulla geopolitica e sulla storia, si è dialogato sul concetto di pace più in generale, utilizzando il metodo sviluppato e testato con successo da Transcultura.
Il Presidente di Transcultura Le Pichon, seguito dal vicepresidente Huang Ping, ha sottolineato ancora una volta come il concetto delle “piccole paci”, introdotto da Eco, sia attuale più che mai, laddove in un contesto internazionale di conflitti sempre più diffusi e accesi, a ciascuno è assegnato un ruolo di promozione delle relazioni pacifiche nel proprio ambito d’azione.
Presenti, tra gli altri, Alessandro Santi, Presidente Federagenti, e Elio Dazzo, vicepresidente Confcommercio Venezia, che hanno portato il loro punto di vista sul ruolo delle relazioni pacifiche rispetto ai flussi commerciali per via marittima e al mondo del business.
Un intervento di Ahmed Youssef, dell’Institute of Egypt, ha inoltre ricordato come il Canale di Suez trovi le sue radici proprio nella Repubblica Serenissima dove, nel 1504, il Consiglio dei 10 ebbe l’idea di proporre al Sultano egiziano di tagliare l’istmo di Suez per connettere il Mediterraneo con l’India per via marittima.
Per AdSPMAS è intervenuta Antonella Scardino, Segretario Generale dell’Ente, con una relazione focalizzata sulla pace come condizione essenziale per gli scambi commerciali per via marittima, partendo da una premessa sul passato di Venezia per rivolgere poi l’attenzione al presente e alle prospettive future. La repubblica Veneziana si era data infatti l’epiteto di “Serenissima” proprio per evidenziare il suo impegno nella stabilità politica e negli scambi culturali e sociali, nonostante le tante sfide e le rivalità con altre potenze europee. Venezia – che insieme alla Spagna si può dire sia la patria della diplomazia moderna – ha instaurato nei secoli una rete diplomatica senza precedenti per garantire il mantenimento delle sue posizioni commerciali. Arrivando ad oggi, è evidente l’importanza delle relazioni internazionali e del dialogo culturale, che devono essere favoriti – se non garantiti – per assicurare il benessere comune. L’Autorità di Sistema Portuale, in questo contesto, si impegna per portare avanti ancora oggi i valori e le policy della “Serenissima”, perseguendo i principali obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, con un focus specifico sul SDG n.17 dedicato proprio a questi temi, avendo dedicato una delle cinque linee guida del proprio Pian Operativo Triennale 2022-2024 alle partnership per uno sviluppo sostenibile, articolate su tutti i livelli, dal globale, al nazionale, all’Alto Adriatico al nazionale al locale, al fine di contribuire con i propri tasselli ovvero “piccole paci” ad un mosaico più ampio di relazioni pacifiche.

 

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