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Watefront: l’ex chiesa di Santa Marta diventa sede di attività di formazione accademica

Costruita nel quattordicesimo secolo su quella che era la spiaggia più occidentale della città lagunare, la Chiesa di Santa Marta conosce in epoca moderna prima la sconsacrazione e poi il degrado, arrivando ai primi anni del ventunesimo secolo quando, grazie a un’importante opera di ristrutturazione e riconversione, diventa sede di convegni ed esposizioni artistiche.
All’interno della chiesa trova spazio un auditorium realizzato dall’architetto Vittorio De Feo, considerato uno dei più interessanti esempi di riconversione architettonica a Venezia. L’Autorità, promotrice dell’intervento di recupero dell’edificio, ha voluto valorizzarne le caratteristiche monumentali, convertendolo in uno spazio polivalente. Il restauro conservativo della chiesa punta a ricondurre a unità tipologica l’involucro costituito da muratura in mattoni e copertura in coppi con struttura e tavolato in legno, assieme al recupero degli elementi decorativi residui esterni e interni. Nel volume delimitato dalle murature e dalla copertura così restaurate sono stati ricavati uno spazio espositivo/relazionale lungo il perimetro interno, una struttura centrale in legno con sedute, servizi e impianti tecnologici.
Da oggi, dunque, l’ex edificio sacro annesso all’omonimo convento, si prepara ad accogliere gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia che frequenteranno alcuni dei corsi di studio dell’istituto di alta formazione. A stabilirlo è la convenzione siglata questa mattina dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, e dal presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, Michele Casarin, alla presenza degli studenti.
Con la sottoscrizione della convenzione, della durata di otto anni per un canone annuo di 30mila euro, l’Autorità di Sistema riconosce all’Accademia delle Belle Arti lagunare la possibilità di servirsi degli spazi dell’ex chiesa, attualmente fabbricato demaniale, allo scopo di sviluppare e condividere progetti e iniziative in linea con gli obiettivi di valorizzazione del patrimonio culturale marittimo-portuale, della dimensione internazionale di Venezia quale Città-Porto e, infine, di formazione dei giovani talenti in materia di sviluppo inclusivo e sostenibile attraverso la cultura e il patrimonio artistico. Tali iniziative potranno prendere la forma di eventi, concorsi, stage e tirocini, conferenze e incontri inerenti la programmazione didattica nonché la vocazione culturale dell’Istituzione, anche in vista della valorizzazione dell’edificio e del compendio portuale di riferimento.
L’ABA veneziana svolgerà le proprie attività didattiche afferenti a discipline teoriche e teorico-pratiche legate alla comunicazione dell’arte, alla multimedialità e alla progettazione. Il primo dei corsi di studio in programma si intitola “elementi di iconografia e iconologia”.  Il documento prevede inoltre che l’AdSPMAS possa continuare a disporre degli spazi della ex chiesa per 12 giorni all’anno per iniziative coerenti con le finalità dell’Ente.
“Quella compiuta oggi – commenta il Presidente AdSPMAS Di Blasio – rappresenta una delle azioni di collaborazione – identificate nel piano operativo triennale dell’Autorità – con le eccellenze cittadine connesse al mondo della cultura e della formazione e allo stesso tempo di valorizzazione del nostro waterfront che diventa così uno dei “nuovi modi per vivere Venezia e il suo porto”. Abbiamo voluto affidare a uno dei principali soggetti della vita culturale di Venezia una parte importante del patrimonio storico veneziano che insiste sulle nostre aree, che sono e rimangono a vocazione marittimo-portuale, perché possa realizzare attività in linea con quelle dell’Ente”.
Il Presidente Accademia di Belle Arti di Venezia Michele Casarin dichiara: “L’accordo siglato con l’Autorità portuale e l’avvio dell’attività didattica nella ex Chiesa di Santa Marta rivestono una duplice rilevanza: da una parte, si concretizza la collaborazione tra due rilevanti realtà cittadine che stanno contribuendo assieme agli altri stakeholders al rilancio economico, sociale e culturale di Venezia; dall’altra parte, la più importante istituzione storica per la formazione artistica in città, fondata nel 1750, fa un ulteriore e decisivo passo in avanti lungo la strada che vede la Presidenza e la Direzione dell’Accademia impegnate nella costruzione di una dotazione strutturale sempre più adeguata, per quantità e qualità, alla costante crescita degli studenti, del corpo docente e dell’offerta formativa”.
“Mi sento di dire ‘grazie’ a tutti coloro che hanno reso possibile la stipula di questa convenzione – ha esordito l’assessore comunale all’Università Paola Mar – perché è la dimostrazione che alle parole seguono i fatti. Venerdì ha preso il via il progetto ‘Venezia città campus’ e oggi ne attuiamo già un primo significativo tassello. Questo è anche l’esempio di come una realtà di alta formazione a livello internazionale abbia trovato casa all’interno di uno spazio bellissimo: lavorare nel bello non può che produrre poi qualcosa di bello e credo che studiare qui sia davvero un privilegio. Grazie quindi a tutti gli studenti stranieri che scelgono Venezia quale luogo di studio e magari poi anche di vita”.

 

 

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