Piano Regolatore Portuale di Venezia - 1908

 

Il Piano Regolatore delle zone portuali commerciali del Centro Storico è stato predisposto dal Genio Civile nel 1906, approvato dal Consiglio Superiore del Lavori Pubblici il 15.5.1908 con voto n.603.
Negli "Atti della Commissione per il Piano Regolatore dei porti del Regno" (nominata con Decr. Minister. 26/1/1904) il Porto di Venezia viene così descritto: "Il porto di Venezia, dopo la caduta della illustre Repubblica, subì in uno stato di abbandono le conseguenze delle vicissitudini politiche, fino alla sua riunione alla madre patria. Colla sistemazione della Bocca di Malamocco, colla riduzione dei fondali nei canali ai limiti richiesti dallo sviluppo della navigazione marittima, colla costruzione di adatte banchine allacciate colla ferrovia, il movimento del porto andò riacquistando importanza tale da raggiungere, per tonnellaggio di merci sbarcate ed imbarcate, il secondo posto fra i porti italiani[...]. Il traffico del porto di Venezia da molti anni presenta un aumento continuo, per effetto del risveglio industriale della regione veneta e pei suoi progressi agricoli, per gli importanti stabilimenti ed opifici sorti nella stessa Venezia e per l'esercizio di linee regolari di navigazione".
Il piano parte già dal presupposto che tutte le aree occupate dalle infrastrutture portuali abbiano una destinazione d'uso legata alle attività di trasporto marittimo. Di conseguenza il PRP di Venezia Centro Storico, dopo una breve parte descrittiva sull'importanza dello scalo, analizza in maniera più dettagliata i traffici e le opere infrastrutturali esistenti e quelle su cui lo Stato dovrà investire.
Per una descrizione delle aree occupate dal porto nella zona interessata dalla Variante urbanistica per l'Accordo di Programma, si allega la planimetria generale del PRP di Venezia e un estratto del Bollettino n.102 delle banchine a Marittima, S. Marta e S. Basilio del 1926.