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Isola delle Tresse: precisazioni di AdSP e PIOPP rispetto alle informazoni diffuse da Italia Nostra

A seguito della pubblicazione da parte della stampa locale di alcune dichiarazioni di esponenti dell’associazione Italia Nostra in riferimento all’Isola delle Tresse, Autorità di Sistema Portuale e Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche ritengono necessario chiarire alcuni importanti dettagli.

Innanzitutto, l’Isola delle Tresse non ospita una discarica di fanghi tossici, si tratta di una cassa di colmata destinata ai sedimenti classificati entro C come da “protocollo fanghi” del 1993. I sedimenti sono considerati, infatti, materia e non rifiuti a meno che non siano originariamente pericolosi. Nel caso specifico i sedimenti classificati entro C, ad esempio, devono prioritariamente essere utilizzati nell’ambito della conterminazione lagunare, disposti su isole permanentemente emerse, come nel caso dell’isola delle Tresse.

Il progetto originario di sistemazione dell’Isola, approvato dal Commissario Straordinario Casarin, prevedeva una naturalizzazione dell’area con sviluppo di biodiversità – realizzazione di dossi, laghetti, bassure, depressioni umide – e la piantumazione di piante tipiche.

Ora, ciò che sarà esaminato in Commissione di Salvaguardia è solamente un modesto sovralzo dell’isola, non un allargamento. Si prevede ancora la sistemazione con quote variabili per il mantenimento dell’habitat già a suo tempo approvata in sede di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA). Il sovralzo consentirà di refluire circa 1 milione di metri cubi di sedimenti – e non 3 come riportato dalla stampa – allo scopo di garantire la possibilità di effettuare manutenzioni ordinarie dei canali navigabili nell’ambito lagunare.

Si segnala, infine, che la variante è stata sottoposta alla procedura di assoggettabilità di valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La Commissione ha ritenuto il progetto in argomento non assoggettabile alla procedura di VIA.

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