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In corso le delicate operazioni di sbarco della turbina GT36 di Ansaldo Energia destinata alla centrale Edison

Si è tenuta lo scorso 15 dicembre a Porto Marghera la delicata operazione di sbarco della turbina a gas GT36 (e del suo relativo diffusore), un prodotto di altissima tecnologia e ricerca ingegneristica, sviluppato e realizzato negli stabilimenti genovesi di Ansaldo Energia.  
Si tratta di un collo eccezionale la cui straordinarietà non sta solo nel peso o nelle dimensioni (la turbina pesa oltre 520 tonnellate – pari a 400 auto – ed è lunga circa 13 m, quanto un pullman gran turismo), ma anche nell’essere la turbina a gas più grande e potente mai realizzata in Italia, destinata a rendere la centrale termoelettrica Levante di Edison a Porto Marghera la più efficiente d’Europa.
Il trasporto proveniente da Genova ha richiesto l’utilizzo della “Happy River” della compagnia Heavy Lift, assistita a Venezia dall’Agente Marittimo Campostano Anchor: la nave speciale è di casa a Porto Marghera dove è forte la specializzazione nel settore project cargo. Il trasporto “door-to-door” – dall’area di costruzione a Genova fino all’area di installazione finale alla centrale Edison è stato gestito da Fagioli, società di engineering leader a livello internazionale nei trasporti, movimentazioni speciali, sollevamenti e spedizioni.
I due manufatti industriali, sono stati sbarcati stamane presso il terminal Multi Service su carrelli Fagioli SPMT’s (16+16 assi affiancati per la turbina e 10+10 assi affiancati per il diffusore), posizionati sul pontone P7, di proprietà dello stesso operatore logistico.
Una volta raggiunta la banchina di Edison CTE Levante, attraverso il trasferimento del pontone lungo il Canale Ovest, i due manufatti sono stati sbarcati in modalità Ro-Ro e il posizionamento su basamento di produzione è avvenuto con 4 coppie di sollevatori idraulici (sempre Fagioli EZ 600).
Una volta entrata in esercizio nel 2022, la Centrale di Edison a Marghera Levante abbatterà le emissioni di ossidi di azoto di oltre il 70% e le emissioni specifiche di CO2 del 40% rispetto alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano, garantendo sicurezza e flessibilità al sistema energetico nazionale.
L’investimento complessivo per il rifacimento di Marghera Levante ammonta a oltre 300 milioni di euro e conferma il ruolo da protagonista di Edison nella transizione energetica del Paese.
“L’operazione è particolarmente significativa per due ordini di motivi – ha chiarito il Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale veneta Pino Musolino – da una parte, infatti, si ribadisce la competitività e l’attrattività del polo logistico-industriale di Marghera che, oltre alla fondamentale sinergia con il porto, gode di una collocazione geografica fortunata e di un’infrastrutturazione di prim’ordine, ed è un centro produttivo vitale e dinamico capace di creare innovazione, valore e sviluppo sostenibile. Dall’altra parte, si conferma l’eccellenza del sistema portuale veneto nel gestire delicatissime operazioni di imbarco e sbarco di manufatti ad altissimo valore aggiunto. Una vera specialità veneziana quella del project cargo, grazie anche al collegamento fluviale con la Lombardia, alla presenza in loco di personale e operatori specializzati, di gru e banchine adeguate ai grandi carichi e di un retroporto vitale dove, non a caso, molte prestigiose aziende hanno deciso negli anni di insediarsi”.

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