
Press conference presenting a study on Venice offshore terminal
Prima struttura portuale off-shore mai realizzata nel Mediterraneo
La piattaforma portuale in acque profonde (- 20,00 mt) al largo dei lidi veneziani, unitamente alle ampie aree ex industriali di Marghera di recente acquisizione, rappresenta il contributo dell’Autorità portuale di Venezia alla realizzazione di un’innovazione logistica, ambientale, economica, tecnica e gestionale di interesse non solo locale ma anche europeo e mondiale.
“Banchina” in altura e “piazzali” a Marghera consentono al porto di dare il suo contributo al raggiungimento dell’obiettivo di intermediazione di una frazione significativa dei traffici tra l'Europa e l’Estremo Oriente, ma anche tra l'Europa e il Mediterraneo orientale.
Obiettivo ambizioso che potrà essere raggiunto solo assieme a sviluppi di analoga dimensione e intensità da realizzarsi nei porti della North Adriatic Port Association. Si tratta di uno sforzo ambizioso dovendo immaginare di passare dal milione e mezzo di TEU oggi intermediati dai cinque porti del NAPA ad almeno 10 milioni di TEU, che renderebbero significativa questa via e conveniente la risalita dell'intero Adriatico di servizi diretti Asia - Adriatico come l’AAX avviato da luglio 2010.


La piattaforma portuale consente anche di innovare nella strategia di salvaguardia, presentandosi come opera complementare al MoSE:
- perché consente di estromette il traffico petrolifero dalla laguna di Venezia
- perché, grazie al fondale naturale, consente di fondare la rivitalizzazione socioeconomica di Venezia sull’attività portuale e marittima, costitutiva della storia di Venezia repubblica marinara.
Si tratta infine al momento del più concreto progetto di recupero e riconversione di attività economiche nel polo di Porto Marghera che sta soffrendo la crisi dell’industria petrolchimica italiana.
Il recupero a fini portuali e logistici di queste aree consente di mettere a frutto un ricco patrimonio infrastrutturale esistente (strade, ferrovie, utilities, etc.) e di ipotizzare una occupazione a regime di almeno 1000 occupati.

