
L'APV a Cernobbio alla prima edizione del “Forum Internazionale Conftrasporto”.
From
12
Oct
2015
To
13
Oct
2015
La due giorni, promossa da Conftrasporto e Confcommercio, prevede una serie di tavole rotonde che coinvolgono esperti, politici e grandi imprenditori del settore trasportistico per confrontarsi sulle criticità ed individuare soluzioni.
In particolare, il Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, prof Paolo Costa, interviene su “COME SUPERARE L’ITALIA DISCONNESSA” insieme a Fabrizio Palenzona (Presidente AISCAT; Presidente, Assoaeroporti), Pietro Lunardi (già Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Ennio Cascetta (Professore Ordinario Università Federico II di Napoli; Docente, M.I.T. – Massachusetts Institute of Technology, Boston, USA).
“Affinché un’infrastruttura strategica si realizzi” – sostiene Costa – “è necessario evitare che il processo si blocchi e per evitare ciò l’apparato normativo deve compiere 7 passi:
- Far coincidere le opere di interesse strategico nazionale con quelle parti delle reti essenziali TEN-T che riguardano l'Italia
- prender atto della inderogabilità dei regolamenti europei
- dichiarare che l'intersezione tra l'insieme di infrastrutture definite dai regolamenti europei inderogabili e la lista delle opere già comprese nel Allegato Infrastrutture ex legge obiettivo costituisce un insieme di opere non più discutibili e per le quali si deve organizzare e finanziare la progettazione e realizzazione nell'arco di tempo che va da oggi al 2030
- ricomporre il programma delle infrastrutture strategiche nazionali in un quadro di coerenza sistemica, di “linee fondamentali di assetto del territorio nazionale”
- stimare il costo dell’intero programma “Infrastrutture 2030” e definirne le modalità di reperimento dei fondi necessari nei tempi utili, usando ogni tecnica di finanziamento privato, ma senza dimenticare che ogni finanziamento privato (financing) richiede di essere ripagato (funding); sfruttare il fatto che il funding può essere spalmato sui bilanci statali di almeno 17 anni
- ottenere dall'Unione Europea l’autorizzazione a finanziare questo programma con “debito buono” servito fuori bilancio --cioè con quote di spesa corrente non computate ai fini del vincolo di deficit—e solo qualora l'Unione non ritenesse di assumersi il compito di emetterlo in proprio
- affidare la gestione dell'intero programma "Infrastrutture Italia 2030" a una nuova architettura istituzionale simile a quella proposta per la Gran Bretagna dalla Growth Commission della London School of Economics e costituita da:
- Infrastructure Strategy Board
- Independent Planning Commission
- Infrastructure Bank”.